Il polverone mediatico che si è abbattuto sul film è giustificato dal fatto che ogni tanto anche l'Italia riesce a fare dei buoni film.
Lo stile registico spesso è molto autoriale, basti vedere la frequente scelta degli obiettivi a focale lunga che evidenziano sempre il volto del protagonista tralasciando ciò che lo circonda.
Un altro aspetto meritevole è la colonna sonora che riesce a fondersi con le immagini creando una notevole fusione empatica.
Ironia, tristezza, verità e tanta sociologia in un film estremamente contemporaneo...il Gran Prix è meritato.
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